E’ una brutta notte… fa molto freddo, piove, e il vento soffia con violenza riempiendo di rumori un po’ sinistri la mia casa addormentata. Come spesso succede quando Carlo non c’è, non riesco a dormire e sono oppressa da brutti pensieri. Così eccomi a scrivere, come facevo da ragazzina per isolarmi dalle cose che non mi piacevano, e come allora cerco serenità nei ricordi di quei momenti che hanno saputo darmi emozione, gioia di vivere, carezze fragili di felicità.
Ho vissuto meno di dieci giorni fa uno di quei momenti, sulla cima di un monte, al di sopra delle nuvole. L’ho vissuto ogni volta che arrivavo in cima ad una pista e guardavo lo spettacolo che mi offriva la montagna. L’ho vissuto ogni volta che ho respirato quell’aria freddissima preparandomi a scendere a valle. L’ho vissuto ogni volta che ho preso la macchina fotografica per fermare quelle immagini belle da stringere il cuore, mentre le dita mi si congelavano tanto da non riuscire più a muoverle.
La montagna… dire che la adoro è dire poco. Adoro la neve, sentirla scricchiolare sotto le scarpe, vederla sfarinare mentre scendo con gli sci o volteggiare e posarsi a decorare tetti ed alberi, adoro l’aria frizzante che ti riempie i polmoni, adoro perfino il freddo che ti arrossa il naso e le mani, e ti congela le orecchie ed i piedi… adoro il vento che ti scompiglia i capelli mentre scivoli sui pendii nel silenzio più assoluto, adoro quello spettacolo magnifico di cui godi a migliaia di metri di altitudine. La montagna, mondo incantato con le sue distese infinite di alberi e rocce, con i suoi prati innevati punteggiati di orme di lepri ed uccelli, con i suoi cieli di un azzurro così intenso da sembrare dipinto; un mondo pulito, silenzio puro, e la mente fa fatica a ricordare che esistono l’inquinamento, l’effetto serra, il buco nell’ozono, quassù puoi credere che siano tutte balle, e puoi dimenticare che esiste la città, l’odore dei gas di scarico, quest’aria frizzante sembra disintossicarti i polmoni e la mente, ha il potere di annullare tutto ciò che di negativo hai lasciato a valle… e non esistono più lo stress del lavoro, la noia di giorni tutti uguali, la stanchezza di una vita troppo frenetica, i piedi mettono le ali ed io… io sono felice, pervasa dalla sensazione di eternità ed immensità che solo la montagna mi sa dare, mentre lo sguardo domina il mondo, vaga fino al mare, ed il cuore mi scoppia per l’emozione di un momento indimenticabile. Sono felice, lo sono stata poche volte in questo modo, è come vivere una piccola fiaba che parla di un mondo popolato di fate, di elfi, di allegri gnomi con cui ballare tra gli abeti innevati, mi sento incredibilmente piccola ed immensa nello stesso tempo e vorrei che il tempo… il tempo si fermasse. Solo per un po’. Il tempo di dire: basta, possiamo ripartire, ho fatto il pieno di gioia di vivere, e posso di nuovo affrontare il mondo lontano da qui.
Da quanto tempo non mi sentivo così bene? Il tempo sembra essersi fermato, lo spazio non esiste più, un mondo incantato mi aspetta ogni mattino al di là delle persiane di legno, un mondo di alberi ruscelli prati laghi nuvole… un mondo dimenticato, lontano anni luce dalla mia vita di tutti i giorni che pure amo tanto, un mondo nel quale mi immergo e mi isolo come se non avessi mai aspettato altro, un mondo fatto soprattutto di silenzio, un mondo che trattiene il respiro e mi permette di ascoltare me stessa, di sentire il mio cuore e le voci dei miei sentimenti.
Sono felice ogni volta che domino il mondo da una vetta, ogni volta che ne scendo controllando muscoli e sci, sono felice di rialzarmi dopo una caduta, con la neve che si infila dappertutto e Carlo che ride con me. Siamo soli io e lui, soli come non succedeva da vent’anni, e ritrovo lentamente la serena contentezza delle amate banalità… che non ti soffermi mai ad apprezzare abbastanza.
Mi ha fatto bene andare via, mi ha fatto bene stare sola con Carlo, mi ha fatto bene come sempre affrontare la fatica dello sci e la bellezza della montagna… e stasera mi addormenterò con queste belle immagini nella mente, le immagini di questo mondo che amo, perché malgrado i suoi inganni i suoi orrori furori errori, malgrado le sue guerre violenze torture disgrazie, questo vecchio mondo mi piace… questo povero vecchio mondo malato è mio, ed io lo amo.
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